L’Ovaio Policistico (PCO) è una sindrome che colpisce esclusivamente il sesso femminile; il nome deriva dalla presenza di numerose cisti ovariche.
I principali sintomi dell’ovaio policistico sono: amenorrea/cicli irregolari, irsutismo ed obesità. Tra i fattori metabolici correlati all’ovaio policistico si evidenzia l’insulino-resistenza, ovvero la ridotta captazione dell’ormone che sfocia nell’iper-insulinemia.
La dieta per l’ovaio policistico, in presenza di insulino-resistenza e di sovrappeso/obesità, deve seguire alcuni principi fondamentali. Tra questi abbiamo:
- Equilibrio nutrizionale tramite corretta ripartizione delle calorie totali:
- 25-30% di lipidi ; Prediligere gli acidi grassi polinsaturi, con adeguato apporto di Omega 6 ed Omega 3, al fine di migliorare una condizione su base infiammatoria potenzialmente a rischio verso altre complicanze metaboliche. Quelli saturi non devono superare il 10% del fabbisogno;
- La quota proteica non deve superare il 15% del fabbisogno;
- il resto dell’energia viene fornita da carboidrati cercando di limitare al solo 8-10% gli zuccheri semplici (prediligere l’uso della frutta). Il resto dovrà derivare da cibi a basso indice glicemico.
- Le fibre devono essere assunte almeno in quantità di 30g al giorno, poiché oltre a preservare la funzionalità intestinale, faciliteranno la moderazione dell’indice glicemico dei pasti.
- La ripartizione dei pasti deve prevedere almeno 5 pasti al giorno (meglio 6) in modo da attenuare il carico glicemico della dieta ed evitare possibili sbalzi glicemici;
- Meglio non dissociare i macronutrienti per garantire un assorbimento lento dei nutrienti . Prediligere fonti di carboidrati integrali ed in forma naturale; ridurre quelli raffinati o lavorati.
- Apporto energetico idoneo alla riduzione del grasso corporeo. È consigliata dunque una dieta ipocalorica finalizzata al dimagrimento per la riduzione dei sintomi dati dall’iper-insulinemia.