L’amore
per la nutrizione

L’alimentazione ricopre un ruolo principale nella prevenzione di molteplici patologie cronico-degenerative che peggiorano la nostra qualità della vita. Il termine “Nutrisanus” è stato coniato dal Dott. Giacomo Di Mulo ed è la crasi tra le parole nutrizione e salute in latino. Due termini che racchiudono l’essenza del messaggio che il Dott. Di Mulo vuole tramettere ai pazienti che si rivolgono a lui. Mangiare bene è la capacità di chi si ama ed è alla base di un percorso che passa da una corretta nutrizione e dall’amore per il proprio corpo e la propria salute.

Nutrisanus Dott. Giacomo di Mulo Nutrizionista Catania

CHI SONO

Dott. Giacomo Di Mulo

Sono un Biologo Nutrizionista, iscritto regolarmente all’ordine nazionale dei biologi. Ho conseguito la laurea in Dietistica con 110 e lode presso l’Università di Catania e completato i miei studi con la laurea magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, con il voto di 110 e lode presso l’Università degli Studi di Tor Vergata Roma.

Ho sempre creduto che il cibo sia la migliore medicina che abbiamo per raggiungere il benessere psico – fisico e per prevenire lo sviluppo di tutte le patologie cronico degenerative. Da gennaio 2013 svolgo come libero professionista l’attività di Biologo Nutrizionista nella provincia di Catania, dove collaboro con medici di base e altre strutture sanitarie.

Blog

Consigli alimentari contro il caldo estivo: curiamo l’alimentazione e l’idratazione del nostro corpo 1000 667 admin@nutrisanuns.it

Consigli alimentari contro il caldo estivo: curiamo l’alimentazione e l’idratazione del nostro corpo

Cioccolato: potente elisir di salute 710 462 admin@nutrisanuns.it

Cioccolato: potente elisir di salute

Nutrisanus Dott. Giacomo di Mulo Nutrizionista Catania

Servizi

Il raggiungimento di un ottimale stato di salute passa attraverso un percorso che coinvolge sia fattori dietetici che emotivo-comportamentali strettamente personali. La gestione e il miglioramento di tale situazione consta di una valutazione complessiva che tenga conto della persona nella sua totalità. Per questo motivo il piano nutrizionale è sempre diverso, cucito su misura, rispettando le esigenze del paziente. Non esiste un cibo o una dieta oggettivamente ‘migliore’ di un’altra: esiste la persona con il suo metabolismo e la sua fisiologia soggettiva, con il suo bioritmo e le sue malattie.

ll benessere è un traguardo soggettivo e non universale!
Il mio continuo e costante aggiornamento mi permette di offrire l’approccio più innovativo e all’avanguardia sempre e rigorosamente supportato da valide ricerche scientifiche.

Prima Visita
Valutazione della composizione corporea
Protocolli nutrizionali per intolleranze ed allergie alimentari
Nutrizione ed integrazione sportiva personalizzate
Nutrizione pediatrica, gravidanza ed allattamento
Protocolli chetogenici
Protocolli autoimmuni e nutrizione funzionale

Studio

Nutrisanus Dott. Giacomo di Mulo Nutrizionista Catania

CHI SONO

Sono docente di nutrizione e dietetica presso il Centro Studi di Osteopatia Italiano e autore della rubrica “Omnibus” per il periodico Akis News.

Esperto in nutrizione ed integrazione nello sport ho conseguito il Master in Nutrizione dello Sport con certificazione ISSN, International Society Of Sports Nutrition. Dalla stagione 2018-19 sono Nutrizionista ufficiale Meta Catania Bricocity , società di calcio a 5 , che milita nel campionato di serie A futsal italiano.

Mi occupo di nutrizione clinica e di malattie metaboliche ed endocrinologiche (come steatosi epatica , diabete mellito , ipercolesterolemia , iper o ipotiroidismo), disturbi del comportamento alimentare, prevenzione cardiovascolare ed obesità.

Sono anche specializzato in:

  • Problematiche intestinali e digestive (gonfiori addominali, cattiva digestione, SIBO)
  • Gravidanza ed allattamento
  • Nutrizione pediatrica ed adolescenziale
  • Menopausa e terza età
  • Dieta vegetariana e vegana
  • Allergie ed intolleranze alimentari
  • Educazione alimentare
  • Nutrizione ed integrazione per lo sport ed il fitness
  • Dispepsie, gastrite e reflusso gastroesofageo
  • Problematiche cutanee (dermatiti, acne, psioriasi)
  • Patologie autoimmuni

Prima visita

  • La prima visita consiste in un colloquio finalizzato alla valutazione dello stile di vita, delle abitudini alimentari abitualmente adottate dalla persona in esame, delle condizioni fisiologiche ed eventualmente di quelle patologiche, nonché la valutazione degli obiettivi da raggiungere e del percorso da intraprendere insieme, con un’introduzione all’educazione alimentare. L’anamnesi fisio-patologica è il momento in cui si stabilisce un’alleanza terapeutica tra il nutrizionista e il paziente. Parleremo di eventuali stati patologici, presenti e passati, già diagnosticati dal medico curante. Questo permetterà di individuare gli aspetti su cui lavorare definendo le linee guida del trattamento.

    L’anamnesi alimentare è un punto cruciale del percorso nutrizionale che si sta per iniziare: è importante sapere da dove si parte per capire dove si può arrivare. Approfondire le abitudini alimentari giornaliere del paziente, i suoi orari, e il suo stile di vita permette di rendere il protocollo nutrizionale assegnato più efficace e personale possibile.

    Prenderemo inoltre nota degli esami del sangue più recenti (max 8-6 mesi), terapie farmacologiche in corso, e dell’uso di integratori di vario genere.

    Sulla base di queste importanti informazioni svilupperò un programma alimentare personalizzato, in modo da stabilire di volta in volta obiettivi realistici e di raggiungere risultati duraturi. La durata della prima visita è di circa 1 ora.

    Entro 3 giorni consegnerò la dieta impostata secondo le necessità e le caratteristiche del soggetto, corredata da indicazioni nutrizionali e comportamentali di aiuto al programma intrapreso.

  • Per valutare l’effetto dei cambiamenti e, anzi, per ottenere sempre migliori risultati, è necessario effettuare regolarmente un controllo. In quella sede, anche la dieta verrà ottimizzata. In base alle necessità, saranno richiesti, o proposti, controlli più o meno frequenti: quindicinali, mensili o bimestrali. I controlli servono ad ottenere un buon risultato fino ad arrivare al mantenimento. In base ai risultati ottenuti in termini di dimagrimento, benessere, valori sanguigni e prestazioni, aggiornerò regolarmente la dieta e la correggerò in modo da personalizzare il dimagrimento.

  • Portare con sé le ultime analisi del sangue o referti di visite mediche effettuate recentemente (non anteriori a 6-8 mesi) e le eventuali diete a cui ci si è sottoposti. In caso non si sia in possesso di analisi cliniche o le ultime siano troppo remote (› 12 mesi), richiedere al proprio medico curante la possibilità di effettuare analisi di routine che egli riterrà opportune preliminarmente ad una dieta.

    Presentarsi a digiuno da almeno 1 ora e 30 e a vescica svuotata, per effettuare le misurazioni nelle condizioni standard ottimali.

Valutazione della composizione corporea

La valutazione della composizione corporea è essenziale nel definire lo stato di nutrizione e di salute dell’individuo. Valutare quantità e qualità di massa grassa (FM), massa magra (FFM) e stato di idratazione è utile nel definire l’efficacia dell’intervento nutrizionale. L’antropometria e le metodiche strumentali si avvalgono di procedure standardizzate e valori di riferimento per soggetti sani, malati e/o a rischio, essenziali per una diagnosi precoce e un recupero completo.

Durante la prima visita e i successivi controlli verranno valutate le circonferenze corporee e la bioimpedenziometria Akern 101 Anniversary per definire lo stato di salute del paziente e i suoi eventuali progressi.

  • L’antropometria consente di valutare lo stato di nutrizione e standardizzare il rischio cardio-metabolico associato al sovrappeso e all’obesità. Bilancia e stadiometro sono strumenti essenziali. Il peso rappresenta la somma di tutti i compartimenti corporei senza distinguere tra questi.

    Le circonferenze corporee sono indicatori delle dimensioni trasversali dei segmenti corporei. Esse riflettono la quantità di tessuto adiposo (sottocutaneo e viscerale, a livello del tronco), ma sono ovviamente influenzate anche dallo spessore dei segmenti scheletrici e dalla massa muscolare.

    Le utilizzo da sole o in associazione a circonferenze di altri livelli come:

    • indicatori di crescita;
    • indicatori dello stato nutrizionale;
    • indicatori della distribuzione della massa grassa;
    • indicatori del biotipo morfologico o costituzionale;
    • indicatori delle aree muscolo-adipose degli arti.
  • Il Peso, essendo solo una sommatoria dei vari distretti corporei,  non è un buon parametro per valutare l’andamento di un percorso di dimagrimento o ipertrofia associato all’avvio di un programma dietetico personalizzato. Proprio per questo non ha senso fermarsi alla sola valutazione del solo peso ma bisogna considerare le variazioni della composizione corporea. L’esame impedenziometrico è una delle migliori metodiche utilizzate in ambito clinico e sportivo per la sua caratteristica di essere non invasiva, non operatore dipendente, abbastanza precisa rispetto al gold standard (DEXA). Questa metodica analitica permette, calcolando lo stato di idratazione, di determinare la composizione corporea dell’individuo indirettamente.

    Per la mia pratica clinica ho scelto di affidarmi ad Akern, azienda leader nel settore, ed in particolare a BIA 101 Anniversary Sport Edition. Estremamente versatile e preciso, BIA 101 Anniversary Sport Edition è dotato di due moduli di misura:

    • Misura “Total body”: che fornisce una completa analisi di composizione corporea, con oltre 50 indici qualitativi e quantitativi sviluppati e validati per la valutazione dello stato nutrizionale ed idro-elettrolitico del paziente.
    • Misura segmentale o Bodyscan: è in grado di localizzare dove le variazioni di muscolo hanno luogo. La tecnologia Bodyscan è in grado di “mappare” la distribuzione della massa muscolare di nove distretti corporei (arti superiori destro e sinistro, arti inferiori destro e sinistro,  emisoma destro e sinistro, emisoma superiore ed inferiore e il tronco).

Protocolli nutrizionali per intolleranze ed allergie alimentari

La definizione di reazione avversa ad un alimento comprende ogni manifestazione indesiderata e imprevista conseguente all’assunzione di un alimento. Tra le reazioni avverse ad alimenti, Allergia e Intolleranza alimentare sono le più frequenti. Conoscere i diversi quadri clinici che ne possono derivare, caratteristici di ogni età, permette di indirizzare il Paziente verso il più corretto iter diagnostico.

Mi occupo di protocolli nutrizionali per intolleranze ed allergie alimentari  con particolare attenzione:

  • intolleranza al lattosio;
  • intolleranza al glutine;
  • intolleranza ad istamina;
  • allergie al nickel.
  • L’allergia alimentare è una reazione avversa ad un alimento; si presenta con un ampio spettro di manifestazioni cliniche che spaziano da sintomi lievi fino allo shock anafilattico, potenzialmente fatale.  Gli alimenti responsabili della stragrande maggioranza delle reazioni allergiche sono: latte, uova, arachidi nei bambini e, negli adulti, arachidi, noci, pesci, crostacei, soia, verdura e frutta. Segni e sintomi compaiono a breve distanza dall’assunzione dell’alimento (da pochi minuti a poche ore) e sono tanto più gravi quanto più precocemente insorgono. Possono interessare diversi organi ed apparati.

  • L’intolleranza alimentare è una reazione anomala dell’organismo verso particolari cibi. L’intolleranza può essere, dunque, il sintomo di una reazione dell’organismo a cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi problemi. Quando questi cibi sono assunti a lungo e in quantità elevate, creano un accumulo di sostanze sgradite che danno luogo ai vari disturbi. Non si può parlare di allergia dal momento che l’intolleranza non coinvolge il sistema immunitario quanto, piuttosto, quello metabolico. In altre parole, la persona che presenta una specifica intolleranza verso un alimento non è in grado di assimilarlo in maniera corretta, ma ciò non comporta reazioni da parte del sistema immunitario. Tuttavia l’intolleranza alimentare non è da sottovalutare. Infatti, l’impossibilità per il nostro organismo di assorbire un cibo può causare sintomi significativi quali dolori addominali, gonfiore, colite, gastrite, stipsi, diarrea, ma anche emicrania, pruriti, eczemi, crampi, sinusite e palpitazioni. Le intolleranze alimentari possono essere di vari tipi, quelle più diffuse sono:

    • Intolleranze farmacologiche: possono derivare da sostanze presenti in alcuni farmaci ed alimenti, come ad esempio le xantine che si trovano in caffè e tè e possono causare sintomi tra i quali tachicardia ed acidità digestiva.
    • Intolleranze metaboliche: nascono da carenza o essenza di enzimi, impiegati nel metabolizzare alcuni amminoacidi. Ad esempio è molto diffusa l’intolleranza al lattosio. In questo caso insorgono problemi nella digestione che possono causare disturbi gastrointestinali, tra cui gonfiore, dolori addominali e diarrea.
    • Intolleranze agli additivi chimici: di frequente presenti nei cibi che ingeriamo quotidianamente. Conservanti, dolcificanti, esaltatori di sapidità possono infatti produrre sintomi come nausea, mal di testa, dolori addominali o asma.

Nutrizione ed integrazione sportiva personalizzate

Il ruolo del nutrizionista è centrale per lo sportivo: lo aiuta a riconoscere quali sono gli alimenti funzionali alla sua attività e in quali quantità e modalità deve assumerli per poterne trarre tutti i benefici possibili, considerando che svolgere un’attività fisica comporta inevitabilmente un aumento del dispendio energetico. Esistono differenze nell’alimentazione da seguire, in funzione della tipologia dell’atleta e del tipo di attività che si pratica.

Per questo motivo la mia esperienza da biologo nutrizionista, esperto in nutrizione sportiva, è rivolta a tutti coloro che praticano attività sportiva a tutti i livelli: dal dilettantistico, all’agonistico, al professionismo.

Sono specializzato ad elaborare piani alimentari personalizzati finalizzati a:

  • un aumento di massa magra/muscolare;
  • una diminuzione di massa grassa;
  • un mantenimento dello status fisico ed un incremento della performance sportiva.
  • informazioni inerenti l’uso e l’assunzione di integratori alimentari ed energetici in relazione al periodo di allenamento e/o gare.

Nello sportivo l’alimentazione corretta è fondamentale per ottenere i risultati sperati. E’ importante ricordare e sottolineare che un’alimentazione ipocalorica prolungata, in caso di intensa attività fisica, può indurre:

  • una perdita di massa muscolare;
  • fatica;
  • disordini del ciclo mestruale;
  • perdita di densità ossea;
  • incremento del rischio di infortuni.

Le cattive abitudini alimentari possono, infatti, non solo aumentare il rischio di sviluppare malattie ma anche portare a una scarsa efficienza dell’organismo diminuendo notevolmente le performance sportive.

Nutrizione pediatrica, gravidanza ed allattamento

  • È ormai accertato che uno stato nutrizionale ottimale della madre è fondamentale per la salute del bambino.

    Rivolgersi ad un nutrizionista ancor prima di iniziare la gestazione è necessario per conoscere ed eventualmente colmare carenze o squilibri nutrizionali che possono condizionare il decorso della gravidanza e lo sviluppo embrionale. Quindi, è buona norma che la futura gestante si prepari all’evento con specifici accorgimenti dietetici e comportamentali affinché l’intensità di molti fastidi come nausea, vomito, stipsi, comparsa di edemi ecc. possano essere attenuati. Le signore che desiderano avere una gravidanza e si trovano sottopeso o in sovrappeso hanno bisogno di eseguire una buona dieta per raggiungere una nutrizione ed un peso ottimali o almeno accettabili. Ciò deve essere previsto almeno da 6 a 4 mesi prima dell’inizio della gestazione, e per questo, è bene rivolgersi ad un nutrizionista che vi consiglierà per il meglio. Essere in sovrappeso prima dell’inizio della gravidanza è una situazione alquanto sfavorevole poiché per le madri aumenta il rischio della comparsa di un diabete gestazionale, inoltre, tra i neonati di donne obese sono stati osservati una maggiore incidenza di macrosomia (peso alla nascita maggiore di 4 kg) e di difetti congeniti a carico del cuore o del tubo neurale.

    È scientificamente riconosciuto che l’allattamento al seno è il modo migliore per nutrire il neonato nei primi sei mesi di vita. I benefici procurati dall’allattamento al seno sono i seguenti:

    • il latte materno copre in modo ottimale i nutrienti necessari al bambino;
    • i bambini allattati al seno presentano una minore incidenza di allergie alimentari;
    • i bambini allattati al seno sono meno soggetti a sviluppare l’obesità e patologie cronico-degenerative;
    • l’allattamento comporta al bambino benefici psicologici derivanti dal contatto con la madre.
  • I temi dell’alimentazione e della nutrizione in età pediatrica assumono sempre più maggiore importanza in relazione alle problematiche metaboliche connesse ai quadri di malnutrizione per difetto e, in particolare per eccesso, che coinvolgono i nostri bambini. L’alimentazione, soprattutto nei primi anni di vita, rappresenta un elemento fondamentale non solo per la crescita migliore dei ragazzi, ma anche per determinare l’imprinting da cui potranno scaturire o potranno essere prevenute le patologie cronico degenerative dell’adulto. Da tutto questo emerge l’importanza fondamentale dell’alimentazione del bambino nel I anno di vita (allattamento e divezzamento). Segue la necessità di impostare corretti stili alimentari anche nelle età successive, in cui le esigenze nutrizionali dovranno realizzarsi attraverso scelte alimentari, talora non facili da realizzare, ma alla base di una corretta crescita del bambino.

    Un momento fondamentale nello strutturarsi di corrette abitudini alimentari è rappresentato dall’adolescenza, età in cui le spinte individuali all’autonomia si sposano più facilmente con mode alimentari e stili di vita non congrui, piuttosto che con impostazioni salutari.

    Nel processo di crescita del bambino l’alimentazione si deve commisurare con le varie patologie che possono colpire il ragazzo e, in questo senso, il ruolo del nutrizionista diventa fondamentale per gestire al meglio la loro crescita psico-fisica.

Protocolli chetogenici

Dopo anni di esperienza con centinaia di pazienti, in cui ho potuto sperimentare diversi tipi di diete e monitorarne gli effetti, ho deciso di specializzarmi sull’uso della dieta chetogenica, o chetodieta. Se vi chiederete il perché. Questi sono i principali motivi:

  • la chetogenica è uno dei protocolli dietetici maggiormente studiati: le prime applicazioni in campo terapeutico risalgono infatti a quasi cento anni fa e proprio per questo è una delle poche diete che è stata utilizzata su decine di migliaia di pazienti sotto stretto controllo medico;
  • rispetto alle prime formulazioni, nate per trattare l’epilessia, questo regime alimentare si è evoluto, è stato modificato e adattato, mantenendo però costanti i principi base, per un semplice motivo: funzionano;
  • gli effetti positivi della dieta chetogenica sono ben documentati per tutta una serie di patologie importanti: epilessia, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, alcune forme di cancro, malattie neurodegenerative e cefalee;
  • la dieta chetogenica si è dimostrata uno strumento efficace per la riduzione del peso corporeo, in maniera rapida e sicura, con un miglioramento di molti parametri ematici, in primo luogo della glicemia;
  • la chetogenica agisce in modo selettivo sulla massa grassa, protegge la massa magra e riduce in maniera notevole la sensazione di fame;
  • i soggetti in chetosi riferiscono un miglioramento della lucidità e della capacità di concentrazione: anche per questo motivo è una dieta utilizzata con successo da molti campioni e sportivi, che oltretutto ne beneficiano a livello di forma fisica e capacità di concentrazione.

La dieta chetogenica prevede tre fasi: fase d’attacco, fase ciclica e fase di mantenimento.

  • Con tre settimane di dieta chetogenica si entra stabilmente nello stato di chetosi e si perdono in media 4 o 5 kg, in alcuni casi anche di più. La sensazione di «alleggerimento» è amplificata dal fatto che sono i depositi di grasso a venire attaccati, quindi il corpo non solo dimagrisce ma al contempo si rimodella: gonne, pantaloni e giacche si indosseranno con molta più comodità e agio già dopo dieci giorni. Se il peso in eccesso è maggiore, a partire dalla terza settimana il calo sarà ancora più veloce poiché l’organismo si è ormai abituato a bruciare grassi.

  • Una volta persi i chili in eccesso con la fase d’attacco, si passa alla fase intermedia che consente il consolidamento del peso raggiunto evitando l’effetto yo-yo. Vengono reintrodotti gradualmente i carboidrati, cominciando da quelli a basso indice glicemico come la frutta, poi i legumi e i cereali integrali.

  • Vi accorgerete che con l’esperienza delle prime due fasi sarete molto più motivati e attrezzati per scegliere gli alimenti giusti e saprete gestire molto più efficacemente sgarri e attacchi di fame. Inoltre, le buone abitudini vi serviranno come scudo a lungo termine per conservare il peso ideale e la lucidità mentale.

Protocolli autoimmuni e nutrizione funzionale

La dieta del protocollo autoimmune paleo (AIP) è un approccio terapeutico basato sull’alimentazione per eliminare l’infiammazione nel corpo.

Le malattie autoimmuni non possono essere curate per la medicina ufficiale, ma possono andare in remissione. La dieta del protocollo autoimmune lavora per ridurre alcuni dei sintomi di queste condizioni.

La malattia autoimmune è un’epidemia nella nostra società, gli esperti stanno sempre più riconoscendo che l’alimentazione è un fattore che contribuisce alla malattia autoimmune, ciò significa che questo tipo di malattia è direttamente legata alle nostre scelte alimentari ma significa anche che possiamo gestire e far regredire la malattia autoimmune semplicemente cambiando il modo in cui si mangia.

L’obiettivo del protocollo autoimmune paleo è quello di dare al corpo esclusivamente sostanze nutritive, evitando qualsiasi cibo che possa contribuire alla malattia o anche solo interferire con gli sforzi per guarire.

Le principali malattie autoimmuni associate prevalentemente ad una alterata permeabilità intestinale(leaky gut) sono:

  • Artrite reumatoide
  • Celiachia
  • Diabete
  • Ipotiroidismo
  • Tiroidite di Hashimoto
  • Morbo di Crohn
  • Psoriasi
  • Vitiligine
  • Sclerosi multipla

La causa principale di tutte le malattie autoimmuni è la stessa: il nostro sistema immunitario, che dovrebbe proteggerci, invece si ritorce contro di noi attaccando le nostre proteine, le cellule e i tessuti. Nella tiroidite di Hashimoto, viene attaccata la tiroide, nell’artrite reumatoide, vengono attaccati i tessuti delle articolazioni. Nella psoriasi, vengono colpite le proteine all’interno degli strati di cellule che compongono la pelle. Tuttavia, la causa principale è sempre la stessa.

Il protocollo autoimmune paleo è una strategia potente che usa la dieta e lo stile di vita per regolare il sistema immunitario, mettere fine a questi “auto-attacchi” e dare al corpo l’opportunità di guarirsi.

Contatti

Via Louis Braille 33, Catania
m. +39 349 283 8347
giacomodimulo@gmail.com

Back to top